09/04/2023
CHRISTUS
VINCIT!
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inoltrata da M. S. - Palermo
CANTI "POLITICALLY CORRECT": IL BAMBINO NON È PIÙ MASCHIO
Il bianco Natal? Scordatevi di intonarlo: potrebbe offendere le minoranze di colore. La Madonna? È ora di smetterla di usare il termine «vergine» nei canti natalizi che la rievocano. Babbo Natale? Bandito dalle aule scolastiche per paura di offendere minoranze etniche e religiose. I francobolli natalizi con immagini sacre? La Royal Mail, le poste britanniche insomma, si sono raccomandate via e-mail coi dipendenti di non venderne troppi e di tenerli nascosti sotto le casse. In ogni caso non potranno essere usati per lettere da spedire all'estero.
Anche quest'anno il Regno Unito, la patria del politically correct, sembra aver superato ogni aspettativa. E ancora una volta il Natale è l'occasione per l'esplosione di una serie di nuove bizzarre consuetudini. Che pare stiano contagiando persino il mondo cattolico. Persino le parrocchie, insomma, cominciano a vivere nell'ossessione di non offendere chi appartiene a un'altra cultura o religione. E non solo le parrocchie inglesi. La febbre del politically correct sta salendo in tutto l'universo multiculturale anglofono - Stati Uniti compresi - ispirata da un principio: essere «più moderni e più inclusivi». Per questo molti preti - ha raccontato ieri il Telegraph - hanno deciso di modificare i carol, i tradizionali canti natalizi. Frasi intere cambiate per non urtare la suscettibilità altrui, come nel caso di «O little town of Bethlehem», messa al bando da un parroco della Chiesa d'Inghilterra perché non rappresenta le sofferenze che i residenti della città natale di Gesù stanno vivendo in questo momento. E che dire di «Twelve days of Christmas»? Un altro prete ha pensato di farne una versione più «à la page» e ha deciso di cambiare qualche strofa e includere nel testo riferimenti a malati di Aids, drogati e teppisti da strada.
Per fortuna qualcuno ha preso le cose meno sul serio. È il caso di Steve Goddard, codirettore del sito americano di ispirazione cattolica Ship of Fools (nave di matti), che ha deciso di dar vita a una gara per trovare l'esempio di canto natalizio peggio riscritto. Una competizione dura a giudicare da alcune riadattamenti: «Adoriamolo» - l'espressione usata in un celebre canto festivo - è stata modificata in «venite in adorazione» per evitare reazioni allarmate dalla comunità omosessuale e l'accusa di sessismo. Così, in un batter d'occhio, sono sparite parola come «re», «figlio» e «vergine». Il canto peggiore sarà scelto a colpi di clic entro la mezzanotte del 24 dicembre.
(Gaia Cesare - Il Giornale, 14 dicembre 2008)