09/04/2023
CHRISTUS
VINCIT!
Le "Puntine" servono ad affiggere gli argomenti opportuni che ci inviano i visitatori, nonché le informazioni, gli annunci, ecc...
un'assidua visitatrice, B.F. - Siracusa
ci chiede di appendere alla nostra "Bacheca" queste due materie contrastanti
- una contro e una a pro - del senso del meraviglioso nell'innocenza infantile
BASTA, BABBO NATALE NON ESISTE!
In una scuola inglese delle West Midlands una maestra supplente è stata cacciata per aver detto in classe a bambini tra i nove e i dieci anni che Babbo Natale non esiste. L'allontanamento dell'insegnante è stato deciso dalla preside della Boldmere Junior School di Sutton Coldielf dopo numerose e furiose proteste da parte dei genitori. «Tutti voi - queste la parole che la maestra ha pronunciato durante una lezione e che le sono costate il posto - siete abbastanza grandi da sapere che Babbo Natale non esiste. Chiedetelo ai genitori e vi diranno che non esiste». I genitori, riferisce il tabloid Sun, non hanno affatto gradito e si sono lamentati con la preside: «Quella maestra non aveva il diritto di portar via ai nostri bambini la parte magica del Natale», «Mia figlia è rimasta sconvolta», «Siamo tutti disgustati», «Non tocca agli insegnanti dire quelle cose». La segretaria della scuola ha confermato al Sun il licenziamento della maestra.
(Il Giornale - 14/12/2008)
Veramente non è mai esistito?...
San Nicola di Mira (di Bari), le monete d'oro e i doni ai bambini
Nicola nasce da nobile famiglia a Pàtara, in Licia (Asia Minore, attuale Turchia) nella seconda metà del III secolo, e già in vita è considerato santo. Diventa vescovo della città di Mira, anch'essa in Licia, ed opera numerosi miracoli e atti di carità. Il più famoso è quello delle tre fanciulle, che il padre, non disponendo dei denari della dote, aveva destinato alla prostituzione: San Nicola di notte getta nella loro casa tre sacchetti pieni di monete d'oro, perché possano sposarsi onorevolmente. Inoltre placa miracolosamente una tempesta e salva una nave che stava affondando. Resuscita tre giovani, uccisi a tradimento da un oste avido e da lui fatti a pezzi e nascosti in una botte di salamoia. Riesce ad ottenere numerose concessioni dall'imperatore Costantino: la grazia per tre giovani ufficiali condannati a morte, una riduzione delle tasse per la sua città. Nel 325 partecipa al Concilio di Nicea, dove schiaffeggia l'eretico Ario; muore verso la metà del secolo.
Dopo la sua morte la sua fama di santo e taumaturgo viene esaltata, e i pellegrini accorrono alla sua tomba. Ma nell'XI secolo le cose cambiano bruscamente. L'Asia Minore sta cadendo sotto dominio turco; fra cristianità orientale e cristianità occidentale è in atto uno scisma; la Puglia è sotto la dominazione dei Normanni, desiderosi di mostrare al mondo la loro audacia. Nel 1087 una spedizione navale partita da Bari si impadronisce delle spoglie del Santo, che nel 1089 sono sistemate nella cripta della nuova basilica sorta in onore di San Nicola, ora non più di Mira, ma di Bari. È papa Urbano II, il promotore della I Crociata, a sistemarle sotto l'altare.
[...] È rappresentato in abito vescovile, con la tiara, il mantello rosso, il pastorale e un libro; quasi sempre ha i tre involti delle monete, spesso rappresentati come palle d'oro. L'iconografia si diffonde, com'è naturale, nella rappresentazione dei suoi miracoli ed atti di carità, i cui beneficiari, essendo innocenti, appaiono spesso come fanciulli: questo spiega la fama di santo particolarmente benevolo verso i bambini, ai quali è dedicata la festa del 6 dicembre.
Il culto di San Nicola si diffonde rapidamente in tutto l'Occidente, e numerose chiese sorgono in suo onore. Si radica in modo particolare nei paesi germanici, dove la festa di San Nicola diventa, anche nelle regioni protestanti, una delle principali feste dell'inverno, occasione di visite ai parenti e doni ai bambini: la figura storica del vescovo comincia a confondersi con il personaggio folclorico di Papà Inverno.