09/04/2023
CHRISTUS
VINCIT!
LA MARCIA DELLA RIVOLUZIONE
Lentamente, oltre quattro secoli, le correnti più moderate del protestantesimo, avanzando di eccesso in eccesso, per tappe successive di dinamismo e d'inerzia, vanno tuttavia favorendo gradatamente, in un modo o nell'altro, la marcia dell'Occidente verso lo stesso punto estremo.
È necessario studiare la parte di ciascuna di queste velocità nella marcia della Rivoluzione. Si direbbe che i movimenti più veloci siano inutili. Ma non è vero. L'esplosione di questi estremismi alza una bandiera, crea un punto di attrazione fisso che affascina per il suo stesso radicalismo i moderati e verso cui questi cominciano lentamente a incamminarsi. Così, il socialismo respinge il comunismo, ma lo ammira in silenzio e tende a esso. Ancor prima nel tempo si potrebbe dire lo stesso a proposito del comunista Babeuf e dei suoi seguaci negli ultimi bagliori della Rivoluzione francese. Furono schiacciati. Ma lentamente la società sta percorrendo la via sulla quale essi avevano voluto portarla. Il fallimento degli estremisti è, dunque, soltanto apparente. Essi danno il loro contributo indirettamente, ma potentemente, alla Rivoluzione, attirando lentamente verso la realizzazione dei loro colpevoli ed esasperati vaneggiamenti la moltitudine innumerevole dei «prudenti», dei «moderati» e dei mediocri.
Fra le forze della Rivoluzione non bisogna omettere i cattolici che professano la dottrina della Chiesa, ma sono dominati dallo spirito rivoluzionario. Mille volte più pericolosi dei nemici dichiarati, combattono la Città Santa dentro le sue stesse mura.
L'ordine di cose che si sta distruggendo è la Cristianità medioevale. Ora, la Cristianità non è stata un ordine qualsiasi, possibile come sarebbero possibili molti altri ordini. È stata la realizzazione, nelle condizioni inerenti ai tempi e ai luoghi, dell'unico vero ordine fra gli uomini, ossia della civiltà cristiana.
Nel paradiso tecnico della Rivoluzione la pace deve essere perpetua. Infatti la scienza dimostra che la guerra è un male. E la tecnica riesce a evitare tutte le cause di guerra. Da ciò una fondamentale incompatibilità fra la Rivoluzione e le forze armate, che dovranno essere completamente abolite. Nella Repubblica Universale vi sarà soltanto una polizia, finché i progressi della scienza e della tecnica non giungeranno a eliminare il crimine.