09/04/2023
CHRISTUS
VINCIT!
A partire dagli anni '70 nacquero organicamente,
dallo spirito di discepolato dei Soci co-fondatori e dei cooperatori della TFP,
due consuetudini che permisero di conoscere ancor più
il profilo del nostro Fondatore.
Quindi, dopo ogni "Santo do dia" si stabilì l'abitudine di chiedergli
di raccontare un "Fatinho", cioè, un aneddoto tratto dai suoi ricordi.
Alla pari di questi episodi illustrativi,
in certi brevi incontri il Dott. Plinio rispondeva a qualche concisa domanda
con una parolina, ossia, una "Palavrinha".
UNA GOCCIA DELLA GLORIA DI DIO...
... il fiore dell'ipê
L'ipê (*) è un albero sgraziato che, però, produce un fiore meraviglioso. Il fior dell'ipê è quanto vi possa essere di più splendente. Se vi fossero stati ipê nella Palestina, io mi domando se Nostro Signore non avesse utilizzato questo fiore invece dei gigli del campo per la sua celebre parabola (Mt. 6, 28). È di un giallo dorato semplicemente sfavillante!
Se io venissi a sapere che questa specie di albero sta per scomparire, e che gli ultimi esemplari stanno ancora fiorendo in un parco della mia città, ci andrei di corsa per contemplare gli ultimi fiori di ipê. Io vorrei poter dire: ho assistito alla morte dell'ultimo ipê!
Perché? Perché è un fiore straordinariamente atto a riflettere la gloria di Dio. La sua scomparsa sarebbe la fine di una goccia della gloria divina. Io vorrei essere testimone di quel tremendo momento storico in cui Dio stesse rimuovendo dall'ordine dell'universo un raggio della sua gloria. Per me, sarebbe un'ora eminentemente religiosa, alla quale una persona con spirito religioso dovrebbe dare una grande importanza. Dico di più: il giorno della morte definitiva dell'ultimo ipê, io farei celebrare una Messa. È ovvio che non per l'ipê, ma per commemorare il disegno di Dio nell'estinguere dall'ordine dell'universo creato questa bellezza, questo riflesso della sua gloria.
Infatti, nulla di ciò che esiste mi è estraneo e, di conseguenza, dinanzi ai grandi successi o alle grandi convulsioni della Storia, la nostra anima deve avere un'intensa partecipazione, a rischio di diventare un'anima mediocre.
Sto facendo qui l'esempio dell'ipê, ma potrei menzionare tante altre cose!
Se io vedessi un fior di ipê caduto dall'albero, spazzato dal vento, a rischio di inquinarsi ed appassire, lo prenderei, lo metterei in un vasetto di cristallo e lo porrei in un oratorio, ai piedi della Madonna. Sarebbe per offrirGlielo ma non solo; consisterebbe pure nel raccogliere questa goccia della gloria di Dio, affinché il fior di ipê non scomparisse inutilmente e, così, si riconsegnasse gloriosamente al suo Creatore, spandendo le sue ultime bellezze ai piedi della Madre del Creatore. Questo è un atteggiamento profondamente religioso. È un modo religioso di vivere.
Una volta ho visto, con tanto compiacimento, una bellissima fotografia di un magnifico ipê dorato. A mio modo di vedere, esso sarà il simbolo del Brasile nel Regno di Maria - come annunciato a Fatima. Perché è un albero semplicemente splendente, che rappresenta bene quale sarà il futuro del Brasile al servizio della Madonna.
Plinio Corrêa de Oliveira
* Tabebuia serratifolia, albero tipico del Brasile, che fiorisce in primavera.
("Fatinhos" e "Palavrinhas" furono registrati al magnetofono ma non rivisti dall'autore. La loro traduzione in italiano è a cura del responsabile di questo sito)
Nel giardino della Sede del Regno di Maria,
Casa Madre degli eredi spirituali di Plinio Corrêa de Oliveira,
ogni anno fiorisce l'ipê dai fiori violacei